Un concetto
Con il termine Dynanatomy, definiamo una nuova modalità di approccio all'anatomia umana, soprattutto in questo caso del volto, proponendo una visione e uno studio tridimensionale dell'anatomia di movimento. Parte come sempre in medicina e chirurgia dalla classica analisi approfondita dell'anatomia studiata su cadavere, che definiremo statica, per lanciarsi nel movimento, cioè nelle modificazioni di spazi e rapporti tra "organi" nel moto e nel tempo, ovvero nella dinamica tipica di ogni organismo vivente, a maggior ragione nell'essere umano. Praticamente il passaggio dalla fotografia alla cinematografia 3D.
Una Filosofia
Quando analizziamo un volto, siamo abituati ormai da qualche tempo, per fortuna, a valutarne la tridimensionalità; è un buon passo, ma non basta. Dobbiamo abituarci a considerarne l'armonia, ovvero l'assenza di dissonanze nell'arco spazio-temporale del moto che unisce due stati differenti, magari simili tra loro ma non più identici nella loro sequenzialitá. Il bello assoluto non esiste. Il concetto di bello è universale, ma limitato a tempi, modi, aree geografiche, caratteristiche razziali. Ciò che invece è universale è l'armonia, ovvero l'equilibrio, e la tendenza, per quel viso di quell'individuo, valutando, se necessario, lo studio dei rapporti aurei o altre logiche artistico-pittorico-scultoree, a raggiungere tale equilibrio anche attraverso il nostro intervento. Non è sufficiente che limitiamo il nostro campo di azione al singolo particolare: riempire un solco naso labiale o modificare il volume di un labbro non è più considerabile un intervento di medicina estetica, se fine a se stesso e non inserito in un piano di intervento globale anatomo-morfo-dinamico, a meno che non sia effettivamente l'unico momento dissonante nell'analisi armonica del viso del nostro paziente. Se abbiamo solide basi siamo anche in grado di sapere perfettamente quando fermarci o quando astenerci da ogni intervento. Realizzeremo così l'imperfetta perfezione, ovvero l'armonizzazione del volto di quel paziente che, pur mantenendolo unico, lo porterà all'equilibrio delle proprie proporzioni, sia in statica che in dinamica. Ma saremo in grado di condurre la nostra azione, nel corso degli anni, solo se apprenderemo e faremo nostro il pensiero che anche l'equilibrio è dato da una linea di flusso dinamica che unisce differenti punti, equilibri diversi tra loro, istantanee che fissano il momento ma che evolvono inevitabilmente ed inesorabilmente verso le successive. Quindi dovremo di volta in volta trovare e realizzare l'equilibrio armonico per quel paziente in quel momento della sua vita: l'imperfetta perfezione, appunto.
Anatomia dinamica gravitazionale, temporale, motoria
La dinamicità, in anatomia, si manifesta secondo differenti vettori. Essi sono diversi nella loro origine, nella comparsa e nel loro sviluppo nel tempo, nel loro risultato. Come degli affluenti a caratteristiche diverse, andranno nell'insieme a creare un fiume durante il corso della vita, sia essa quotidiana o presa nel suo insieme. Avremo dunque una dinamica gravitazionale lenta e progressiva, legata alla evoluzione naturale dei rapporti tra i vettori della forza di gravità terrestre da una parte ed i vettori che definiremo della tonicità, ovvero il tono dei tessuti tegumentari, il tono dei muscoli, la tensibilità tendinea; tipica è la manifestazione verbale del paziente ("mi sta cadendo la faccia" o "mi è caduta la faccia") come se percepisse la progressione di tale fenomeno o ne fosse repentinamente consapevole. Non essendo un sistema di forze chiuso, sperimentale, ma aperto, ovvero esposto ad influenze universali scarsamente controllabili, definibili come variabili di sistema, la rapidità dell'instaurarsi di tale risultato di questa dinamica, pur considerando un tempo medio calcolato in anni, dipende dagli alleati che le forze in campo recluteranno nel corso di questo contrasto. Tra le variabili di sistema sicuramente adiuvanti il vettore di gravità terrestre dobbiamo considerare l'invecchiamento biologico del paziente, complessa miscela di elementi genetico-biochimico-ambientali, capace di essere un'alleata più o meno efficace, ovvero funga da semplice osservatore o, via via per diversi gradi, da coadiuvante sempre più attivo a favore del vettore gravitazionale.
La dinamica gravitazionale può essere anche improvvisa o rapidamente progressiva, se determinata da eventi traumatici accidentali o patologici.
Dobbiamo quindi abituarci a ragionare su qualcosa che si modifica, per varie cause, nel tempo e non su un dato acquisito permanente o perenne. Nihil est sempiternum.
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